venerdì 25 ottobre 2013

IL MITO DELLA FENICE


IL MITO
La Fenice è un mito solare, senza tempo e senza luogo. Ogni cultura ne tramanda un'immagine, essa perciò è un archetipo universale dell'umanità. 

Il mito più diffuso nella nostra cultura è quello dell'Araba Fenice, un uccello fantastico, sacro e raro, che si nutre di perle d'incenso, vive 500 anni e, al termine di questo ciclo, s'immola su di un altare della città di Eliopoli. Su di esso costruisce un nido di ramoscelli odorosi, vi si adagia e lascia che i raggi del sole lo incendino. Intonando un canto bellissimo muore, per rinascere sotto forma di uovo o larva che, nell'arco di tre giorni,  diverrà la nuova Fenice.
Questo mito con diverse varianti si trova nelle tradizioni sumere, assire e russe, dove la Fenice è conosciuta come "Uccello di Fuoco". Si trova anche nei miti della Persia dove è chiamata Homa o Seemorgh.
Per gli egiziani la Fenice era il Ba, l'anima di Ra, il Dio Sole e, la nuova Fenice, era la diretta manifestazione del Dio Osiride, risorto.
In India è rappresentata da Garuda, essere dal corpo umano dorato, con ali e becco d'aquila, cavalcatura del Dio Visnu.
In Giappone è conosciuta come Ho-ho o Karura, enorme aquila dorata che annuncia periodi di felicità e abbondanza.
In Cina è uno dei quattro animali spiritualmente dotati ed era simbolo esclusivo degli imperatori e in particolare, dell'imperatrice.
Per le popolazioni azteche, maya e tolteche essa è rappresentata dal Dio Quetzalcoatl, il serpente piumato. Per i nativi americani è Wakonda, l'Uccello di Tuono.
Nella tradizione ebraica la Fenice viene chiamata Milcham. 
La leggenda racconta che Eva,  dopo aver mangiato la mela e, invidiosa della purezza degli altri animali, convinse anche loro a mangiare il frutto proibito. Lo fecero tutti, tranne la Fenice, il Milcham.  Così Dio per premiarla, la mise in una città, nella quale viveva 1000 anni al termine dei quali bruciava, per poi rinascere dalle sue ceneri e iniziare un nuovo ciclo vitale. 
I padri della chiesa adottarono questo mito vedendo in esso il simbolo della resurrezione della carne e, nella Fenice, l'espressione del Cristo Risorto.

Nel linguaggio comune, la Fenice si ritrova ad indicare esseri o eventi di grande pregio e piuttosto rari. Il suo nome, simbolo di morte e rinascita considerato di particolare buon auspicio, viene utilizzato per rappresentare imprese o dar nome ad attività.  

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